

A tutto Beppe Marotta. L’amministratore delegato dell’Inter ha parlato in esclusiva al Corriere della Sera tra campo e mercato. Ecco le sue principali dichiarazioni: “Un tempo i presidenti furono definiti “Ricchi scemi”. Non ce ne sono più, il mecenatismo è morto. Servono proprietà competenti, stabilità e continuità. Anche a danno dei risultati sportivi. Tre input per risollevarsi? Valorizzazione delle proprie risorse, contenimento dei costi e incremento delle strutture. Non vince chi più spende, meglio far vivere il valore della competenza”.
PROGETTO INTER – “Nella forma potevamo agire meglio, ma il fine giustifica i mezzi. Covid e indebitamento affogano i club. La difficoltà è coniugare i concetti di business e meritocrazia”.
ADDIO LUKAKU – “Le società devono ottimizzare la vendita, ma la tutela del prodotto è importante. Va garantita la diffusione e la bellezza dello spettacolo. Oggi il backstage è quasi più importante della partita. La serie A ha perso appeal, è un campionato di transizione, Lukaku docet. Il campione arriva e va via, prima restava”.
SITUAZIONE INTER – “La nostra condizione è alla pari degli altri club e stiamo pagando regolarmente gli stipendi, anche gli ultimi di settembre. La contrazione finanziaria è legata ai mancati introiti da Covid. Il nostro azionista in 5 anni ha messo 1 miliardo di euro, eticamente non è sostenibile”.
ACQUIRENTI ZHANG – “Siamo usciti dal tunnel. C’è stabilità, la cassa dà tranquillità. Zhang ha passione. Il presidente ha ribadito più volte il proprio impegno a lungo termine nell’Inter”.
LUKAKU E HAKIMI VIA – “Vendo Lukaku a 115 milioni e lo sostituisco con Dzeko a zero: sul campo non c’è questo divario. Lukaku è andato via per prendere il doppio, in Italia certe cifre non possono esistere. Nel 2000 la serie A fatturava più di tutti, in 20 anni siamo diventati periferici”.
SCUDETTO – “Inter da titolo? Sì. Non dobbiamo dispensare illusioni, ma l’ambizione è parte integrante del club. Dopo 8 giornate è presto per i bilanci, ce la giochiamo con tutti. L’obiettivo resta qualificarsi per la Champions”.
INZAGHI – “Sta lavorando bene, gli va dato il tempo di conoscere il fenomeno Inter. Magari alcuni gol erano evitabili, lì dobbiamo migliorare”.
Se arrivano offerte per i migliori, che farà l’Inter?
LUKAKU – “È andato via perché gli hanno offerto il doppio. Oggi a 75 milioni non potremmo più comprarlo. La volontà del giocatore è determinante. Come manager non sono preoccupato del vendere, ma del comprare bene. Nessun club in Italia può garantire un grande stipendio a un calciatore”.
RINNOVI – “Per Barella e Lautaro si va verso una gratificazione e un prolungamento del contratto: siamo vicini. Brozovic invece è in scadenza, servirà un po’ più tempo, ma ho fiducia”.
MERCATO – “Non sono consentiti investimenti rilevanti. Oggi Lukaku a 75 milioni non potrei comprarlo. Ma non ci possiamo accontentare, servono investimenti mirati e contenuti”.
CONTE – “Non abbiamo litigato. È un argomento delicato, dovrebbe esserci lui per discuterne tutti insieme”.
FUTURO MAROTTA – “Aspettiamo che torni Zhang, credo si possa continuare assieme. Dopo l’esperienza Inter cercherò qualcos’altro fuori dai club. A me piace la politica dello sport, magari un ruolo istituzionale mi piacerebbe”. Forse ministro…